I nei (più correttamente definiti “nevi“) sono lesioni pigmentate solitamente cutanee ma che possono comparire anche sulle mucose, singoli o a gruppi. Alcuni sono congeniti, ossia presenti fin dalla nascita, ma la maggior parte compaiono spontaneamente nel corso della vita dell’individuo. Si tratta di lesioni solitamente rotondeggianti od ovalari, più o meno rilevate rispetto alla cute circostante, con gradi variabili di pigmentazione (dal marrone chiaro al nero) e di varie dimensioni (solitamente da pochi millimetri ad un centimetro).
Microscopicamente queste neoformazioni sono costituite da melanociti (o cellule neviche) e in base alla zona di localizzazione di questi elementi si distinguono nevi dermici (in cui la proliferazione è completamente al di sotto dell’epidermide), nevi giunzionali (se i melanociti si accrescono nella giunzione dermo-epidermica) o composti (se presentano sia nidi giunzionali che dermici). Esistono numerosi tipi di nevi, classificati in base alle loro caratteristiche macroscopiche (identificate dal dermatologo grazie alla dermatoscopia) e microscopiche (definite dal patologo una volta che la lesione è stata asportata e studiata istologicamente), e tra i più comuni ricordiamo:
- nevo di Clark: è la tipologia di gran lunga più frequente, localizzata di solito al tronco e agli arti, di colore marrone e forma irregolare;
- nevo di Reed: di forma papulare e colore scuro, presenta al dermatoscopio tipiche strie radiali alla periferia;
- nevo di Miescher: localizzato tipicamente al volto, ha un colore scuro e un aspetto tipicamente cupoliforme;
- nevo blu: è una lesione piana o poco rilevata di colore bluastro; questa colorazione è dovuta alla localizzazione profonda degli elementi pigmentati, con conseguente attenuazione delle caratteristiche cromatiche del nevo;
- nevo di Spitz: tipica dei bambini e spesso localizzata al volto, questa lesione ha un aspetto papuloso ed una colorazione rossastra;
- nevo di Sutton (o “nevo con alone”): è una lesione spesso più grande dei comuni nevi, che presenta una parte centrale pigmentata (marrone o rossastra), circondata da un alone più chiaro;
- nevo acrale: si localizza sulle regioni palmo-plantari ed ha un aspetto solitamente irregolare, con bordi sfumati e spesso struttura parallela alle trame dermatoglifiche;
- nevo di Unna: è una lesione che compare nell’età adulta sul tronco e sugli altri, con forma tipicamente polipoide, consistenza molle e colore chiaro.
Caratteristiche dermatoscopiche inusuali del nevo possono giustificare la sua asportazione e quindi il suo esame istologico, che, talvolta, definisce il nevo come “atipico“: l’atipia, però, non va assolutamente confusa con la malignità della lesione, ma indica un aspetto microscopico non usuale, ma comunque benigno. Diverso, invece, è il termine “displastico” che può essere attribuito al nevo, poichè indica una serie di caratteristiche che aumentano il rischio di trasformazione in senso maligno: un nevo displastico è solitamente di dimensioni più grandi della norma (oltre i 6-7 mm), ha un aspetto dermatoscopico sospetto con pigmentazione non uniforme (più scura in alcune zone, più sfumata in altre) e forma irregolare; tali lesioni devono essere monitorate nel tempo dal dermatologo o eventualmente asportate.
E’ sempre consigliabile un esame dermatoscopico annuale dei nevi, soprattutto nei soggetti con pelle chiara che presentano numerose lesioni, al fine di individuare in tempo eventuali nevi sospetti. Oltre alla visita dermatologica ed alla dermatoscopia, è fondamentale sempre e comunque l’autovalutazione della lesione, ossia l’osservazione che il soggetto può fare sui suoi stessi nevi, valutandone gli eventuali cambiamenti nel tempo, soprattutto l’accrescimento o le modificazioni della forma e del colore, poichè questi sono i segni che devono far sospettare un’evoluzione verso la forma maligna, vale a dire il melanoma. Nella valutazione di un nevo basta ricordare la cosiddetta “regola ABCDE“:
- Asimmetria: indica un accrescimento della lesione non uniforme in tutti i suoi diametri;
- Bordi: ossia l’acquisizione di sfrangiature periferiche che rendono la lesione di aspetto irregolare;
- Colore: indica ogni variazione della pigmentazione, soprattutto verso il nero o verso il rosso;
- Dimensioni: l’aumento della grandezza del nevo è una forte indicazione alla visita dermatologica, soprattutto se la lesione assume dimensioni oltre il centimetro;
- Evolutività: ossia la rapidità (di solito pochi mesi) in cui avviene una o più delle suddette modificazioni, che richiede sempre una visita specialistica.